Intervista Esclusiva per il sito TRY to FIGHT a Sifu Carlo Bernardi

Master Carlodomenica 3 luglio 2011

Una cosa mi è chiara. Sifu Carlo Bernardi è un instancabile praticante di arti marziali e un appassionato che non teme confronti. Quando gli ho inviato le domande, le ha prese sul serio e ci ha regalato un autentico trattato sulla sua disciplina, il Wing Tsun. Perfezionista, appassionato, aggiornato. Non poteva, mi spiegò, rispondere superficialmente alle mie domande e così è stato. Si è tuffato nell’intervista esaminando ogni domanda col piglio dello studioso, dello scienziato del marzialismo.

Nell’intervista si vede bene il Sifu e l’Uomo. Il Sifu è evidentemente un leader nella sua disciplina, la conosce, la ha fatta sua e riesce a spiegarla. L’Uomo è una persona schietta, che dice quello che pensa, che ha una profonda onestà intellettuale. Un Uomo che non ha avuto paura di rimettersi la cintura bianca per esperire altre e nuove esperienze motorie, mettendosi in discussione, cosa rara, rarissima tra i Maestri.

Sifu Bernardi, prima di scrivere l’intervista, mi ha detto cortesemente che sarebbe stato gradevole incontrarci prima di fare ogni cosa, così avrei conosciuto direttamente la persona di cui avrei pubblicato il pensiero. Sulle prima, non lo nego, sono stato un po’ infastidito da ciò, pur capendo la bontà della sua richiesta. Io abito lontano da dove lui si allena e per me “questo” non è un lavoro, non ci guadagno nulla. Con mia grande sorpresa, incontrandolo, ho invece guadagnato, diciamo così, una piacevole e schietta conversazione che mi ha ricordato il valore didattico degli incontri marziali che tramite questo sito ho avuto. Una persona all’apice della sua carriera marziale che mi ha trattato con tutte le cortesie del caso e che è stato bene felice di scambiare opinioni con me, trattandomi da pari.

Persona schietta, romano verace, non sempre diplomatico non per scortesia ma perché ha delle posizioni molto lucide e stabili.

Il commento fatto dal Web Master Nicola Mercuri curatore del sito www.trytofight.com che avete qui sopra poc”anzi letto, mi ha molto lusingato . Ho voluto rilasciare questa intervista a Nicola perchè si è presentato a me come un grande appassionato di arti marziali, un ricercatore serio con un comportamento decisamente al di sopra delle righe. Avere a che fare con ragazzi che come lui sono spinti nello studio delle arti marziali con assoluta umiltà e purezza d’animo, non possono che riportarmi indietro nel tempo e commuovermi, rivedendo in questi propositi i miei che mi hanno portato ad essere ciò che sono oggi.
Il Blog assolutamente NO PROFIT curato da Nicola Mercuri di TRY to FIGHT con i suoi articoli, dà al lettore appassionato di arti marziali numerosi spunti di riflessione su questo nostro mondo cosi affascinante, composto da tante sfaccettature e avvolte tante contraddizioni. Per questo consiglio a tutti gli appassionatidi leggere i suoi articoli che non mancheranno di sorprendere anche il praticante più smaliziato.

Grazie ancora a Nicola e a TRY to FIGHT… e a voi qui di seguito riportata, ecco l’intervista.

D – Gentile Sifu, può parlarci di lei e del sua storia marziale?

R – Molto volentieri anche se non è proprio semplice sintetizzare in poche parole un’attività marziale di quasi 40 anni come la mia. Praticamente una vita passata nella ricerca e nella sperimentazione in cui ho avuto modo di praticare e provare molte arti marziali, alcune anche ad alti livelli. Per quasi 20 anni mi sono dedicato all’aspetto sportivo delle Arti marziali, mettendo me stesso alla prova molte volte, ma poi ne ho perso l’interesse che si è successivamente spostato maggiormente verso la difesa personale nella sua espressione più concreta, curandone ogni dettaglio, mentale, tecnico e atletico. Menzionando le principali arti che ho praticato, potrei citare: “ Il Judo, il Tae Kwon Do, lo Shaolin KungFu, la Boxe, la Muay Thai, diversi stili di Escrima Filippino,il Wing Tsun che attualmente è la mia Arte principale unitamente all’Escrima ed in questi ultimi anni mi sono avvicinato anche al Brazilian Jiu Jitsu ed al Grappling.

D – Reputo il Wing Tsun un’arte marziale molto efficace, soprattutto in contesti di difesa personale. Questo perché, mi pare, il Wing Tsun rifiuti l’idea, propria del ring invece, del lungo studio dell’avversario, delle finte, di un confronto che inizia con un fronteggiarsi tipico degli sport da combattimento. Cosa c’è di vero e di sbagliato in queste considerazioni?

R – Apprezzo molto la sua domanda e la ringrazio per avermela formulata, anche se per risponderle correttamente, è necessario fare alcune considerazioni preliminari. Partiamo da un presupposto importante, ossia le Arti Marziali per uno come me atleticamente e mentalmente predisposto, appassionato e studioso di questo settore che cerca di trovare quello che è meglio per la propia pratica e quindi per se stesso, le Arti Marziali, dunque, ai miei occhi risultano tutte belle e affascinanti! Ce n’è qualcuna che può piacermi di più, qualcun’altra di meno, ma alla fine per me, ognuna di esse ha una sua propria particolarità e ti dà qualcosa lasciandoti il segno dentro. D’altro canto però è necessario ammettere per amor di verità che in genere, i vari stili o tipi di arti marziali non sono assolutamente idonee o ancor meglio praticabili, o per capirci adatte, a tutte le persone. Mi riferisco alle varie tipologie di fisico o di mentalità dei praticanti. Per meglio intenderci, ci sono arti marziali che sono sport d’Elite ossia non adatte a tutte le persone. Richiedono praticanti giovani, aitanti, in buona salute, con buone capacità cardiovascolari e muscolari che poi lasciano queste pratiche con l’avanzare dell’età. Infatti se entri in questi corsi noti subito che l’età media dei praticanti è piuttosto bassa. Altre invece sono mediamente più praticabili ed adattabili a tutti e a svariate fasce di età, com’è ad esempio il Wing Tsun o l’Escrima. Altre ancora che prediligono più l’aspetto salutare o mentale, vengono praticate da persone di età più avanzata…Quindi in poche parole ce n’è per tutti i gusti !!! Ciò premesso ritornando al Wing Tsun e al combattimento, di sicuro se se ne studiano ed analizzano le origini, la tecnica ed i principi che lo animano, si comprende facilmente che non è un sistema nato per fare competizioni sportive. Combattere applicando il Wing Tsun significa combattere non avendo regole sul dove e come colpire l’avversario. Significa pure colpire in prevalenza i punti più sensibili o vitali del corpo del nostro antagonista, avendo acquisito anche la mentalità e la capacità di farlo, quindi non solo la tecnica….non so se mi spiego!!! Parliamoci chiaro, quando sei in strada e qualcuno ti vuole aggredire per un qualsiasi motivo, non è che posso dire al mio aggressore: ” Ehi fermati! Io non posso combattere con te perché non sei della mia stessa categoria di peso…” Per strada o nella realtà della vita, non possiamo sceglierci l’avversario e non c’è un arbitro che ferma l’incontro se stai prendendo botte.

Se analizzi bene quello che succede in uno scontro NON SPORTIVO, ti rendi subito conto che:

  • Non puoi sceglierti l’abito più comodo da indossare prima dello scontro
  • Nella maggior parte dei casi non sai preventivamente quando avverrà
  • Non sei psicologicamente preparato a quell’evento
  • Non hai preventivamente riscaldato i tuoi muscoli
  • Hai delle limitazioni di spazio ed ambiente circostante
  • Non puoi buttarti in terra perché ridurresti le tue possibilità di sopravvivenza ed il tuo campo di vista perdendo anche il controllo dell’ambiente circostante
  • Sei costretto a risolvere il combattimento in pochi secondi e non in 3 o 5 Rounds. Più dura lo scontro e più rischi di non uscirne sano e con le tue gambe
  • Non sai mai se tu hai di fronte un solo avversario o questo ha vicino a se, amici o compari che lo supportano a tuo discapito
  • Non hai mai tempo per pensare o organizzare una strategia difensiva o offensiva

E mi fermo qui, perché se no questo elenco sommario che ho fatto diventerebbe interminabile! Dopo questa premessa, vengo nuovamente a Lei sempre per rispondere alla sua domanda: ” Una persona che deve affrontare uno scontro da strada o nella vita reale può essere addestrato come un atleta da Ring? “ Ed a questo punto aggiungerei: “ Un sistema marziale strutturato com’è il Wing Tsun, dopo le considerazioni che Le ho esposto poc’anzi, può essere adattato ad uno sport per il combattimento da Ring? “ Personalmente direi ASSOLUTAMENTE NO…Sono semplicemente due mondi e due intenti Totalmente differenti, mi capisce? Lei immagini ad esempio, se dovessero combattere uno contro l’altro 2 persone. Il primo con 90Kg. Alto 1,90mt e l’altro di 70Kg alto 1,70mt scarsi e a quello più piccolo non gli venga data l’opportunità di poter applicare tutte tecniche distruttive che conosce colpendo tutti i punti più sensibili dell’avversario al fine di poter ripristinare un minimo le disparità di forza, altezza e peso che ci sonora i 2. Secondo Lei il contendente più piccolo ha qualche realistica possibilità di scamparla? Io direi proprio di no, non trova? Ed una persona addestrata con questa mentalità, ossia quella di colpire i punti vitali dell’avversario senza regole e limitazioni, potrebbe farla montare su di un Ring dicendogli che per poter competere deve limitarsi cosi tanto da dover dimenticare ed eliminare dal suo bagaglio tecnico, almeno l’80% di ciò che ha imparato? Ebbene questa è la realtà dei fatti… niente di più e niente di meno! Il Wing Tsun non è un’arte marziale nata per competere in una gara sportiva c’è poco da fare… Con questo però non intendo ASSOLUTAMENTE asserire che chi pratica Wing Tsun è un combattente migliore rispetto ad un atleta preparato a combattere sul Ring, dico solo che stiamo parlando di due tipologie di atleti diversi nella sia preparazione tecnico-atletica che negli intenti. Come pure non mi piace sentir dire che chi fa difesa personale lo fa perché vive in continui stati d’ansia interiori di essere aggrediti… Chi pratica WT lo fa anche per l’arte in sé per sé e non solo con lo scopo di AutoDifendersi. Vorrei concludere questa risposta, dicendo che in tutte le discipline e i settori marziali, L’Arte la fa il Maestro! Ossia non è assolutamente raro vedere gruppi di atleti, praticanti la stessa disciplina ma guidati da Maestri che hanno avuto esperienze marziali diverse, diversi modi d’impartire nozioni didattiche,diversi negli intenti e nel temperamento, dove non è INSOLITO vedere delle ENORMI differenze nel rendimento in combattimento degli atleti stessi. Con questo voglio dire che come nelle discipline marziali più sportive anche nel Wing Tsun ci sono Maestri che perseguono magari di più l’Arte ed altri di più il combattimento, interpretando la stessa disciplina in modi diversi. Dipenderà esclusivamente dai studenti scegliere poi la tipologia d’insegnante che più gli si addice.

DSu diversi testi si legge che il Wing Tsun è praticato anche da vari corpi di Polizia e Corpi Speciali. Quali sono e secondo lei perché?

R – Si è assolutamente vero quello che si dice… Il Wing Tsun è stato provato ed usato un po’ da tutti. Preferisco non menzionare il chi lo pratica, ma soffermarmi di più a trattare del perché viene praticato…Va precisato innanzi tutto per amor di verità che ad esempio se parliamo dei Reparti più operativi delle forze dell’ordine, normalmente da sempre tutti gli operatori praticano più di una disciplina marziale, per una questione proprio di cultura ed estrazione personale. Tra di loro si possono trovare perciò praticanti di tutte le discipline marziali. Ma una cosa è certa che il Wing Tsun anche in questi settori ha lasciato un segno indelebile. Molti al di là dei corsi ministeriali consentiti, continuano nel privato a praticare il Wing Tsun con ottimi risultati a livello di operatività. Vede nessun operatore appartenete ad esempio ad un reparto speciale si sognerebbe di combattere a mani nude, sarebbe un errore o peggio significherebbe che qualcosa è andato storto o si è sbagliato a livello operativo… Ma se la situazione lo richiedesse, sicuramente lo scontro dovrebbe risolversi in pochissimi secondi, per questo il Wing Tsun ha avuto un riscontro veramente molto positivo in questi Reparti più operativi delle forze dell’ordine. Per meglio comprendere le esigenze di questi settori delle Forze dell’ordine è importante sottolineare che per loro sarebbe ancor più GRAVE a livello operativo, arrivare ad avere una colluttazione ed andare a finire di combattere ad esempio a terra… per lo più delle volte questo significherebbe mettere in serio pericolo la propia vita e quella dei colleghi, capisce? Perciò molte arti marziali che prediligono il lottare anzi che il colpire non sono molto idonee a livello formativo ed operativo per questi reparti. Infatti sono veramente pochissimi gli operatori di questi settori specifici che praticano lotta e quei pochi che lo fanno lo fanno solo ed esclusivamente per uno scopo puramente atletico e non funzionale. Va inoltre sottolineato che il Wing Tsun proprio per i principi tecnici che animano questo sistema è l’arte marziale che più si addice proprio a questi reparti. Posso dirle inoltre con tutta franchezza che attualmente proprio per le loro particolarità tecniche, sia il Wing Tsun che l’Escrima stanno ottenendo dei fortissimi riscontri positivi anche tra i numerosi appartenenti ai settori delle forze armate nazionali ed estere.

DSecondo lei occorre praticare le forme?

R – Questa è un’altra bellissima domanda a cui non è facile rispondere in modo sintetico senza rischiare di essere incompleti e lasciare dubbi nei lettori. Quando parliamo di Forme entriamo in un ambito in cui molti praticanti si pongono spesso le seguenti domand

  • A che mi serve praticarle se con le forme non ci combatto o non mi ci difendo?
  • Perché quindi perderci tempo?
  • Non è meglio spendere il proprio tempo in esercitazioni più realistiche e funzionali?

Le forme sono nate storicamente parlando, per alcune chiare esigenze didattiche. Citerò sinteticamente al riguardo, solo alcuni tra i tanti punti esistenti i quali ritengono siano tra i più significativi, ossia:

  1. Dare all’allievo che vive lontano dal maestro una linea guida per allenarsi
  2. Tramandare i principi dell’arte stessa avendo una progressione didattica nell’apprendimento del sistema stesso
  3. Dare un punto di riferimento e di riscontro chiaro all’allievo riguardo alle tecniche e ai principi relativi al sistema praticato
  4. Le forme sono uno strumento in mano al Maestro, atto a valutare il livello di apprendimento raggiunto dall’allievo, relativo all’applicazione dei principi e delle tecniche riguardanti il sistema insegnato

Detto ciò è chiaro che a mio avviso è importante da parte dell’allievo praticarle. Ogni forma praticata, porta lo studente ad acquisire delle capacità motorie relative a dei principi tecnici , allenandoli in modo progressivo e con difficoltà sempre crescenti. Le forme nel Wing Tsun sono solo 6 in tutto, di cui 4 a mani nude e 2 con le armi, (bastone lungo e coltelli a farfalla). Ognuna di esse ha una sua specificità ed un suo significato motorio applicabile puoi anche nel combattimento. Non entrerò nei meriti di ognuna delle 6 forme WT in questa sede, ma vorrei fare alcune precisazioni. Paradossalmente potrei dire che se vivessi con il mio Maestro, forse potrei anche provare a non praticale, ma mi perderei un pezzo significativo del sistema WT…

Molti praticanti ed insegnanti di Wing Tsun credono che praticando solo le forme o i programmi didattici propi del sistema, basti per essere capaci a combattere o per imparare ad autodifendersi. O che pure ad esempio, non sia necessario prepararsi atleticamente al combattimento… Ebbene non c’è cosa più FALSA di questa! Programmi e Forme sono solo strumenti atti all’acquisizione motoria dei principi che animano il Wing Tsun, pertanto vanno considerati solo come tali… E’ come se a un Thai Boxer che si allena con i manubri da 3Kg. O ad un lottatore che si allena con un Bulgarian Bag, gli dicessi: “ Ehi combatti colpendo il tuo avversario con il manubrio o con il Bulgarian Bag visto che ti ci alleni spesso!” Questi mi prenderebbero per un pazzo scatenato!!! Riguardo poi alla preparazione atletica come dicevo prima, mi farebbe piacere capire com’è possibile combattere senza prepararsi atleticamente in modo scrupoloso e specifico…Sarebbe come avere un Ferrari nel garage e voler correre senza che nel serbatoio ci fosse benzina. Perciò anche una Fiat 500 ci sorpasserebbe! Chiaro no? Quindi tornando alle forme e ai programmi, và compreso pertanto che sono solo dei strumenti e che vanno considerati come tali….Perciò non capisco perché molti praticanti di Wing Tsun non comprendono questo aspetto della nostra splendida disciplina… Ancor oggi rimango letteralmente BASITO di fronte a queste assurde credenze che credetemi non riguardano solo il WT ma molte altre discipline marziali.

D Personalmente pratico ancora Wing Tsun anche se fuori dalle federazioni. Sono stato un po’ deluso dall’assenza di meritocrazia, i passaggi di grado erano stabiliti solo da un tempo prestabilito e immutabile e con essi l’accesso alle conoscenze. Io mi allenavo, al tempo, tutti i santi giorni. Per questo decisi di uscire da ogni federazione e continuare accumulando conoscenze da solo o con amici. Cosa ne pensa delle mie considerazioni?

R – Guardi le do perfettamente ragione… Mi creda per quanto mi riguarda la comprendo perfettamente e posso garantirle per ragioni di vita vissuta che anch’io in passato nella mia carriera ho subito le stesse sue identiche delusioni… Ma a differenza di Lei essendo un grado molto alto ho tenuto duro, volevo concludere almeno il sistema WT a mani nude prima di uscirne e così ho fatto… Lo studio delle armi del Wing Tsun l’ho successivamente completato finendo il sistema, con il Sifu Michele Stellato mio grande amico,insegnante e collega, collaborando con lui attivamente alla creazione dell’AWTA che a differenza di quanto molti possono pensare non è assolutamente una Federazione ma una scuola fatta da seri professionisti appassionati dell’arte del Wing Tsun, in cui ci siamo appositamente prodigati nell’eliminare tutti quei metodi, quelle regole assurde che erano state per noi e per tantissimi altri appassionati, fonti di delusioni, soprusi e manchevolezze.

In merito alla sua scelta di proseguire il suo percorso nel WT da solo, se mi consente un consiglio del tutto disinteressato, mi creda… non è un bene non avere un Insegnante di riferimento da seguire il quale si sia allenato direttamente con la fonte divulgatrice del sistema stesso. Si perderanno tantissime sfaccettature del sistema che non potrai mai conoscere, imparare ed apprezzare per quanto tu ti possa sforzare e per quanto tu possa essere bravo o portato nelle arti marziali. Lei difficilmente potrà realmente crescere in questo modo ed arrivare a raggiungere i massimi livelli in questo sistema com’è il WT, senza una guida sicura da parte di un Maestro che abbia completato il sistema. Voglio però altresì metterla in guardia da quanti Istruttori, o pseudo Insegnanti uscite dalle varie federazioni, si sono auto proclamati Master o Grand Master indossando maglie gialle a destra e a manca senza nessun reale riconoscimento da parte di chi veramente è qualificato a dare queste nomine… Un Master può essere proclamato o nominato tale solo da chi è già realmente Master e cosi via…Oggi viviamo l’era delle Auto nomine in ogni campo e specialità marziale e questa cosa veramente penosa…Perciò le consiglio di accertarsi preventivamente del Maestro che sceglierà come sua guida, verificando che abbia un curriculum comprovato e non raccontato o nebuloso… Ripeto questo è un mio consiglio personale… Sono certo che al di là di tutto, anche se veramente pochi, ci sono ancora in giro dei seri e qualificati professionisti in questo settore che meritano di essere presi in considerazione.

DLe capita mai di vedere dinamiche, logiche, frammenti di strutture corporee proprie del Wing Tsun in qualche dinamica degli sport da combattimento?

R – Si certo che capita, magri non frequentemente ma capita e mi creda è un’esperienza molto interessante per me… Sono veramente molte le arti marziali che hanno dei principi in comune che poi però vengono insegnati e allenati con metodologie diverse per raggiungere spesso risultati comuni. Attualmente noto per lo più ad esempio che alcune strategie di combattimento propie del Wing Tsun, vengono usate nei sport da combattimento rendendoli più vincenti…Credo di non sbagliarmi nel dire che i principi del Wing Tsun se ben insegnati, possono veramente risultare una valida integrazioni per tutti coloro che intendono combattere o competere anche sportivamente, integrando quello che è il proprio personale bagaglio tecnico dell’atleta.

 

DPersonalmente reputo la possibilità di ledere gravemente una persona come molto facile. Intendo dire: per massacrare di botte qualcuno non bisogna per forza studiare arti marziali, la cronaca ce lo dimostra. Pertanto credo che avere una misura razionale nella difesa personale sia più difficile che eccedere. Il Wing Tsun permette di modulare la propria difesa a seconda delle esigenze? Può prevedere un “soft control” se sì come?

 

R – In merito a questa sua domanda vanno chiariti preventivamente alcuni aspetti decisamente importanti. Lei ha ragione quando parla dei fatti di cronaca dove sovente si nota che i praticanti di Arti Marziali soccombono se aggrediti da malviventi senza scrupoli ben decisi a ledere il prossimo. Inutile negarlo, è capitato già molteplici volte e continuerà a capitare se qui chi pratica non si renderà conto della profonda differenza che esiste tra Sport e Realtà della strada…Mi riferisco al fatto che nelle palestre ci si allena troppo frequentemente mediante tecniche con risposta preordinata, tipo: ” Se ti attaccano in questo modo usa questa tecnica se ti attaccano in quest’altro usa quest’altra eccetera…” Beh è chiaro che poi si fallisce… Ma come si fa a schematizzare un possibile attacco viste le infinite variabili che ci si possono presentare anche al variare e non solo, della tipologia di avversario, ambiente circostante e condizioni? E’ una follia quindi tentare di schematizzare le aggressioni o gli attacchi che ci potrebbero capitare, capisce? Però sono molte le arti marziali che lo fanno ed i Maestri che insegnano tali cose destinata ad un inesorabile fallimento. Lei poi nella sua domanda mi parla di modulare la difesa e di Soft Control…e qui c’è veramente da stare attenti. Mi spiego, se tu in strada tenti di tirare una leva o fare quindi un soft control ad un aggressore che vuole farti del male e che non si fa assolutamente scrupoli come invece te ne fai tu, il risultato è che il malvivente ti lascia KO per terra e tu non te ne sei neanche reso conto! Voglio dire con questo che questo modo di difendersi o di fare NON FUNZIONA e non FUNZIONERA’ MAI , a meno che tra te e il tuo avversario non esista una disparità Tecnica e Fisica veramente notevole…non so se mi spiego. Quindi in breve…Se intendi difenderti efficacemente NON APPLICARE Leve e Soft Control, è troppo rischioso, in special modo poi se il tuo avversario è molto più grosso e forte fisicamente di te! Non va altresì assolutamente dimenticato che chi ti aggredisce ha dalla sua l’effetto sorpresa e questo vantaggio non è cosa da poco. Se vogliamo considerare poi che ad essere aggredita è una Donna o un Uomo fisicamente non particolarmente prestante e ad assalirti sono due o più aggressori, allora sei proprio nei guai e quindi tentare di applicare leve o soft control è pura Follia suicida… Chiarito ciò posso dirLe che il Wing Tsun ti dà la possibilità di modulare la tua difesa/offesa ma devi essere un praticante decisamente esperto per poter attuare tali tecnicismi. Nel sistema Wing Tsun ci sono e vengono indubbiamente allenati i Soft Control, ma in realtà và anche detto che non sono poi però cosi tanto Soft. Ossia sono solo dei metodi per controllarti rendendoti inoffensivo comunque e farti un po’ meno male del dovuto rispetto a come contemplerebbe il sistema stesso.

DCi parli della sua federazione, delle sue lezioni, delle sue metodiche.

 

R – Altra bellissima domanda…Lei mi sorprende perché sa entrare veramente nei temi giusti d’interesse comune. Il problema è che non so quanto spazio intendete darmi con questa intervista sul vostro sito…Rischio di essere prolisso, ma amo tentare di spiegar bene ciò che mi viene richiesto.

Inizio nel dirLe subito in modo chiaro e diretto che l’Authentic Wing Tsun Acadademy di cui faccio parte NON è assolutamente una FEDERAZIONE ma è bensi una SCUOLA il cui capo Istruttore fondatore, è il Sifu Michele Prof. Stellato. Siamo un gruppo d’Insegnanti con una gerarchia che si sono dati delle semplici e chiare regole autofinanziandosi per pubblicizzarsi. Abbiamo un gruppo anziani costituito dagli Insegnanti (o Sifu) tra i più alti in grado nell’ambito AWTA i quali si riuniscono e decidono sul da farsi qualora se ne presentasse l’esigenza. Da noi non si pagano Licenze per insegnare, programmi o sezioni di Chisao e quant’altro si vede fare in altre Associazioni o Federazioni. In AWTA non esistono tempi minimi di fermo o maturazione per il passaggio da un grado all’altro, ma ogni allievo decide la sua velocità di crescita liberamente, nel senso che se ti alleni costante e meriti perché dimostri di essere capace vai avanti e cresci tecnicamente senza problemi. Quindi il tutto dipende solo ed esclusivamente dal libero potere decisionale dell’allievo, mentre gli Insegnanti ed Istruttori ne valutano le capacità. La meritocrazia da noi è molto sentita, infatti anche per le nomine di Istruttore, Sifu, Master eccetera, non vengono richieste quote o pagamenti extra come invece capita quasi normalmente in altre parti, ma queste vengono conferite gratuitamente e solo ed elusivamente per meriti dopo una decisione unanime del Gruppo anziani AWTA che ne valuta i requisiti. Unico pagamento richiesto è il tesseramento comprensivo dell’assicurazione infortuni com’è giusto che sia. Per quanto riguarda le mie lezioni spiegarne la dinamica per scritto è un po’ complicato. Posso dire che quando un nuovo allievo entra in uno dei miei corsi, nei primi mesi tento di valutarne le capacità motorie e di apprendimento. Verifico le sue limitazioni mentali e da tutta questa serie d‘informazioni, pianifico cos’è meglio fare per farlo crescere e migliorarsi. Faccio un altro esempio per meglio comprendere questa dinamica. Nella mia scuola se do degli esercizi tecnici da fare per acquisire un principio WT, le coppie che dovranno lavorare le decido personalmente io in funzione dei deficit o delle capacità di chi è presente a lezione quella sera. Solo saltuariamente lascio decidere ai ragazzi stessi con chi lavorare. Tutto questo al fine di ottimizzare l’allenamento in modo tale che sia il più efficace ed utile possibile per gli allievi stessi. Comunque la mia lezione sommariamente la mia lezione si svolge iniziando con dei lavori tecnici dove viene richiesta una lucidità mentale ed una freschezza fisica.Infatti l’allievo non deve essere stanco al fine di acquisire meglio la lezione che voglio impartire. Successivamente alzo il ritmo, magari lavorando con i colpitori e poi con lo sparring non collaborativi. Concludo con circa un’ora di preparazione atletica direi molto tosta…In quest’ultima fase non ci risparmiamo e mi alleno sempre anch’io attivamente con i ragazzi. Mai faccio fare esercizi ai miei studenti che anch’io non sia in grado di eseguire. Lavoriamo con Circuts Training, Interval Training, Cardio, con e senza sovraccarichi e questo viene fatto ad ogni lezione.

 

DAmo credere che ogni praticante di arti marziali ami diverse discipline, non credo nel praticante monolitico e qualora lo incontro mi desta sempre qualche sospetto. Lei pratica o ha recentemente praticato altre discipline?

 

R – Si certo come le accennavo all’inizio di questa intervista, in questi ultimi anni avendo finito il Sistema Wing Tsun che devo immancabilmente migliorare, perché finire per me significa INIZIO, non volevo rimanere del tutto inoperoso nell’imparare ed ho voluto approcciarmi al Brazilian Jiu Jitsu e al Grappling nonostante la mia età un po’ avanzata per la pratica di questi sport che sono, come spiegavo prima, per cosi dire dei sport d’elite i quali reputo siano molto più adatti ad un pubblico più giovane. Devo dire che per me è stata veramente un bella esperienza che si protrae ancor oggi nel tempo… Mi piace molto praticare queste discipline. Farlo mi diverte ed è veramente allenante per il mio atletismo. Hanno migliorato molto le mie capacità motorie nel lavoro a terra completandomi anche se personalmente come ho già detto in precedenza, eviterei di andarci a finire durante una colluttazione nata per motivi di autodifesa a meno che non capiti per pura casualità. Come pure sempre in questi casi di difesa personale a terra, eviterei totalmente l’uso delle leve. Meglio colpire e muoversi senza sosta, sempre che se ne abbia la capacità tecnica atletica quindi psicofisica per farlo….

 

DIl Kung Fu stile Wing Chun è innegabilmente affascinante. La prova ne è il fatto che intorno ad esso si scatenano grandi amori e grandi odi. Come mai secondo lei?

 

R – Bah…per mia esperienza personale consolidata in più di 20 anni di pratica nel Wing Tsun, posso dirle con molta onestà che spesso praticando questo sistema è molto facile cadere in FALSE interpretazioni ed ERRONEE sicurezze. Tutto questo dovuto quasi sempre per colpa degli insegnanti andando a discapito degli allievi. Vede non è insolito trovare Insegnanti che personalizzano il sistema o meglio insegnano solo quella parte del WT che hanno capito meglio. Ci sono poi Insegnanti ed Istruttori che non avendo finito il sistema hanno una visione limitata dello stesso e quindi non sono in grado di ritrasmettere sugli allievi i significati dei principi che animano il sistema. Se a tutto ciò aggiunge che sempre gli insegnanti non portano quasi mai gli allievi a comprende a cosa servono quelle sequenze fisse tradizionalmente stereotipate apparentemente morte e fini a se stesse, lì si compie il danno finale… Con questo non voglio assolutamente dire che tutti gli insegnanti WT sono cosi ma di certo ce ne sono molti in giro anche a livello internazionale. Tutto ciò crea confusione negli allievi portandoli a inevitabili delusioni legate anche al fatto di aver pagato in termini di vita,tempo e danaro per imparare. Quindi se lei si mettesse per un po’ di tempo ad ascoltare ciò che si dice in giro fra gli allievi ed Istruttori, scoprirebbe un quantitativo di controversie e di opinioni che in realtà non portano da nessuna parte se non a perdere il proprio tempo. Credo che se uno amasse veramente il Wing Tsun dovrebbe con sacrificio porsi con umiltà di fronte allo studio di questo stupendo sistema, cercando di seguire un maestro di comprovate qualità, valutandone attentamente il curriculum. Un allievo dovrebbe chiedersi pure guardandosi un po’ anche dentro di se: ”Cosa mi aspetto dal WT? Cosa ne voglio fare di questo WT?” e poi successivamente capire: ”Questo insegnante e la struttura che lo supporta possono portarmi a concludere il Sistema nella sua interezza? Questo insegnante ha passione in quello che fa ho pensa un po’ troppo al Business? Questa scuola ha una chiara e comprovata struttura Didattica?“ Detto ciò, dovrebbe provare a seguirlo nel tempo e se si trovasse poi di fronte a dover risolvere dei problemi, lo studente non dovrebbe cambiare subito di parrocchia andando col primo buon offerente come di solito si fa per partito preso. Spesso nascono anche conflitti d’interesse che rovinano il bello delle arti marziali… Purtroppo tutto ciò che ho descritto non accade solo nel Wing Tsun ma in tutte quelle discipline che nel tempo si sono create un seguito numeroso e diffuso anche a livello internazionale. Personalmente amo rimanere fuori da tali chiacchiere sterili, posso solo dire che non condivido chi personalizza questo sistema. Io posso personalizzare il mio modo di combattere perché ad esempio per il mio fisico si adattano meglio alcuni principi o mi sono più confacenti alcune tecniche motorie anzi che altre, ma non posso insegnare ai miei allievi solo ciò che mi va o solo ciò che mi piace o mi è più confacente. Se sono un Maestro corretto devo dare il sistema WT cosi com’è per intero a tutti, lasciando all’allievo decidere e scegliere cos’è meglio per lui perché io Insegnante anche avendo una grande esperienza non ho il potere divino di sentire col corpo del mio allievo… Non so se mi spiego!

 

DPer proseguire sulla scia della domanda precedente: vedo sempre molte polemiche intorno alla pubblicazione dei video di Wing Chun, spesso anche da parte dei praticanti. C’è sempre qualcuno che ha da ridire sulle tecniche altrui. Come mai? Accade ovunque o è una particolarità dell”ambiente?

 

R – Anche qui come ho cercato di spiegare in precedenza, ognuno può dire la sua a seconda della propia esperienza e di ciò che ha capito,ma non è detto che sia giusto…tutto è relativo. Credo in genere sia un po’ presuntuoso giudicare un praticante o un Insegnante solo vedendone un video a meno che questi non mostri cose obbrobriose in un modo del tutto palese. Purtroppo molto spesso si evidenziano scenari di pessimo guasto basati su commenti gratuiti e su conoscenze supportate dalla legge del sentito dire, come ad esempio affermazioni tipo: “Sono certo che quella sequenza non si fa cosi, il mio maestro che non sbaglia me l’ha insegnata in un altro modo – I migliori siamo noi della nostra federazione – Il mio sistema o Lineare è migliore del tuo – Il mio Maestro è più forte e combattente del tuo – Il mio Istruttore è più alto in grado del tuo quindi insegna meglio – eccetera eccetera “ Tutto questo è infantile, puerile, indice di profonde insicurezze interiori. Tutte queste chiacchiere scontatamente non portano a nulla se non ad indispettire gli animi e ad alimentare attriti inutili… Ritengo sia lecito dare un proprio umile giudizio o parere solo da parte di chi ha dedicato veramente molti anni alla pratica di questo sistema che è comunque caratterizzato da diversi Lineage ognuno con una sua rispettabile storia… Resto dell’idea però che ognuno di noi deve scegliere ciò che più reputa adatto a se stesso, al proprio temperamento e alla propia fisicità. Ritengo pure che chiudersi gli occhi e non vedere che anche altri Lineare fratelli di Wing Chun possano avere applicazioni o cose buone da dare, sia scorretto. Come scorretto è chi pure inventa Wing Chun inesistenti con dinastie assurde… Se un praticate vuole districarsi tra tutte queste versioni di Wing, gli basterà verificare chi e come vengono applicati i principi che animano il sistema. Da lì si vede tutto, c’è poco da fare o da dire anche perché vedere i principi WT applicati in azione è di una inconfondibilità unica. Poi che ci sia chi lo fa bene e chi lo fa peggio questa è un’altra cosa. Ho sempre ritenuto che non tutti i Maestri sono adatti ad insegnare alle varie tipologie e mentalità di allievi esistenti. Credere di essere all’altezza o di essere capaci pensando di poter insegnare a tutti, a mio modesto parere è solo Presunzione… Io continuo ogni giorno della mia vita ad imparare dai miei allievi e più avanzo con l’età e più mi rendo conto di quanto mi mancava in precedenza e di quanti errori ho commesso in passato. Le arti marziali dovrebbero unire i praticanti e non dividerli… ma questo non accadrà mai Ed è un vero peccato che tutto ciò accada! Mi creda ciò che sommariamente le ho raccontato qui è una realtà che si respira ovunque, quindi non solo nel WT ma in tutte le arti marziali putroppo. L’importante è non farsi inquinare o influenzare da tutto questo che io definisco “ RUMORE”. Tutto ciò ci farebbe passare la voglia ed il piacere di praticare ciò che amiamo… Non è bello passare il tempo a parlar male di quello o quell’altro Maestro o di quella o quell’altra Arte Marziale… Credo sia più saggio constatare e prendere atto delle manchevolezze altrui e poi proseguire con umiltà ognuno sulla propia strada,nella propia idea o percorso marziale. Nella mia vita o avuto diversi momenti d’interscambio con altri rappresentanti di altre arti e discipline e devo dire che è stato bellissimo, soprattutto quando ho trovato personaggi non presuntuosi e per cosi dire:” OPEN MIND”.

 

DIl Wing Chun con quali altri stili di Kung Fu si sposa bene?

 

Personalmente ritengo che il Wing Tsun si sposi molto bene con tutti gli stili interni di KungFu. Praticarli aiuta a capire meglio le radici e principi di questo sistema. Una eccezione la trovo nella pratica dello Shaolin. Se pratichi Shaolin comprendi l’uso di alcune posture e posizioni degli arti superiori ed inferiori del WT da dove sono state estrapolate le sue origini.

 

DLa domanda di rito di questo sito: Il Wing Chun permette di provare a combattere? Se sì come?

 

R – Il Wing Tsun se insegnato nel modo corretto ti permettere di superare le tue limitazioni personali fatte di paure e mancate capacità motorie portandoti gradualmente con la sua metodica a Provare a Combattere. Il primo combattimento che farai nel Wing Tsun sarà quindi propio contro te stesso per preparati poi a combattere contro un’avversario in carne e ossa. Imparerai presto che Impari a Combattere solo Combattendo e che Combattere significa migliorarsi a superare le propie limitazioni e non quelle del proprio avversario di turno…IL WT pian piano quindi, ricreerà dentro di te una mentalità diversa rendendoti una persona migliore, perché il nostro fine non è quello di picchiare qualcuno e di picchiarlo meglio, ma bensì quello di essere degli Uomini e delle Donne migliori e socialmente utili a noi stessi e al nostro prossimo… Io almeno la penso cosi ed opero e mi sforzo di ottenere questo dai miei ragazzi, non limitandomi ad insegnargli solo l’autodifesa. Per questo capita che per i miei studenti io sia a seconda dei casi, avvolte un padre, certe altre un fratello o più semplicemente una persona con cui aprirsi e dialogare esternando la propia interiorità,magari facendolo anche senza l’uso della parola. L’insegnamento per me quindi è un po’ come una missione in cui il Wing Tsun ne caratterizza il mezzo o meglio lo strumento… Una missione questa che a volte va a buon termine e altre no e quando va male la prima cosa che faccio è quella di chiedermi dove ho sbagliato e se posso migliorarmi per dare di più e meglio nel caso dovesse ricapitarne l’occasione col prossimo allievo…

Un ringraziamento speciale al Sifu Carlo Bernardi. Grazie per aver accettato l’intervista.

No sono io che ringrazio Lei per avermi dato l’opportunità di esprimere il mio modesto parere, ponendomi dei quesiti decisamente stimolanti, intelligenti ed interessanti a cui rispondere. Colgo poi l’occasione nel finale, per scusarmi anticipatamente per la mia esposizione un po’ troppo prolissa, nata dall’esigenza e nel tentativo di non tralasciare nessun particolare, al fine di soddisfare più a pieno le curiosità dei lettori di “Try to Fight”. Augurandomi di non avervi annoiato troppo nella mia esposizione e con la speranza di esser riuscito a darvi una prospettiva generale su ciò che riguarda il Wing Tsun, vi rinnovo i miei ringraziamenti. Un cordiale saluto a Lei, Buona Vita e “Buona Pratica” a tutti.

 

Sifu Carlo Bernardi è disponibile per lezioni collettive e private.

Intervista rilasciata per il sito www.trytofight.com

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