Combattimento reale e competizioni sportive

Prologo

Era già da molto tempo che volevo scrivere un redazionale per i miei allievi più vicini e per quelli più lontani. Uno scritto dove potessi esprimere totalmente e chiaramente il mio pensiero in merito ai dubbi e ai quesiti che a volte attanagliano l’animo di coloro che con costanza e dedizione hanno deciso di studiare e seguire la pratica del Wing Tsun Kung Fu, non solo come arte e/o come autodifesa, ma anche come modus vivendi. C’è sempre poco tempo durante le lezioni che tengo per parlare con tutti loro di quegli aspetti che ho voluto trattare di seguito. Spero che tutto ciò sia utile non solo a loro, ma anche a tutti i seri e appassionati praticanti di questa splendida disciplina, che ci riserva sempre delle sorprese e dei colpi di scena utili alla nostra crescita, sia psicofisica che spirituale. Date queste premesse accludo il mio più sincero e sentito augurio di un florido percorso marziale e di un’altrettanta propizia esistenza, e vi invito a leggere quello che è il frutto di un iter marziale pluridecennale, e di quelle che sono le mie personali opinioni in merito agli argomenti ivi trattati.

Wing Tsun combattimento Reale e competizioni sportive: quali differenze ci sono?

Dialoghi

Spesso mi capita di imbattermi in discussioni, di sentire scambi di idee o di leggere conversazioni su internet, contrasti tra allievi o insegnanti di WT e praticanti ed istruttori di altre discipline marziali, in merito alle differenze esistenti tra il mondo delle competizioni Sportive e quello legato ad un contesto più reale o meglio di combattimento da strada.
Ebbene coloro che amano combattere sportivamente criticano GIUSTAMENTE tutti i praticanti ed Istruttori di discipline tradizionaliste com’è anche il Wing Tsun o Wing Chun, derivanti da varie Stirpi o lignaggi cinesi (anche se, spesso, realizzati e praticati in modo molto superficiale ed approssimativo), portando a ragione di questa tesi l’opinione che questi tradizionalisti non hanno mai modo di testare sul campo l’efficacia delle tecniche e delle strategie per anni studiate in primis, e, in secondo luogo, di sperimentare l’efficienza raggiunta sia a livello atletico che nel portare dei colpi in grado di avere una potenza sufficiente, tale da determinare un K.O. fulminante, nei riguardi di un ipotetico avversario. In parole povere, chi si misura in competizioni o gare sportive marziali critica tutti coloro che praticano arti marziali tradizionali perché questi ultimi non testano ciò che hanno appreso su di un Tatami, aggiungendo inoltre che sempre questi non posseggono una preparazione atletica adeguata al combattimento. Viene anche criticata spesso da parte dei praticanti di sport da combattimento, la strategia che il Wing Tsun ha, o meglio sembrerebbe avere, perché troppo semplicistica e prevedibile, ossia l’attaccare sempre e solo esclusivamente sulla linea centrale (vedi l’applicazione della cosiddetta Risposta o Soluzione Universale).
Viceversa la maggior parte dei praticanti di Wing Tsun o Wing Chun si difendono da tali critiche, riguardanti la mancanza quasi totale di fare Sparring non collaborativo, affermando che non è possibile testare tali tecniche in un ambito sportivo perché inadatte, troppo pericolose, distruttive o lesive da applicarsi tra chi si contende in una competizione un titolo sportivo. Inoltre viene asserito dagli estimatori del WT che ambienti, abbigliamento e modalità di svolgimento di una gara sportiva non possono minimamente rappresentare ciò che avviene nella realtà della strada o meglio in una situazione di pura autodifesa.

Quindi a questo punto alcune domande sorgono spontanee:

  1. Dov’è la verità?

  2. Chi è che ha ragione veramente, gli sportivi o i fautori dell’autodifesa praticanti di Wing Tsun?

  3. A quanti buoni e seri praticanti e studiosi di Wing Tsun è sorto l’incubo del dubbio che qualcosa nel modo di fare o meglio di praticare ed allenare il loro Wing Tsun non funziona?

  4. Allo stesso modo a quanti è venuto il dubbio che il Footwork studiato sia inadeguato o addirittura incompleto per combattere?

  5. Se è vero tutto ciò, ci sono soluzioni?

  6. Ci sono insegnanti di Wing Tsun che operano ed intendono quest’arte in modo diverso o più operativo?

  7. Parlare di Lotta a terra o AntiGrappling nel Wing Tsun è un sacrilegio? Lottare a terra nel Wing Tsun significa snaturare il sistema?

  8. Quanti di voi o di noi hanno fin oggi creduto che per uscire vincenti da una situazione di Autodifesa non serve sudare o prepararsi atleticamente, ma basta solo fare ore su ore di pratica di Forme ChiSao o di LatSao (sarebbero i cosi detti dead patterns) per diventare dei forti combattenti? Quanti allievi istruttori ed Insegnanti di Wing Tsun o Wing Chun sono rimasti delusi (o per lo più si sono illusi) praticando uno stile oppure un arte marziale tradizionale, quando dopo anni di lezioni private e non, stage e seminari, all’improvviso confrontandosi, si sono resi conto di non essere in grado né di combattere, né di sapersi Autodifendere?

  9. Quanti ancora hanno creduto che imparando i programmi del grado più avanzato sarebbero diventati più forti come combattenti ed hanno aspirato a conoscere quelle tecniche che i gradi più alti allenavano in separata sede quasi, direi, segretamente perché così strutturati dalle varie Federazioni? Quanto c’è di vero dietro tutto ciò? Dove finisce il Marketing ed inizia la verità o il vero allenamento utile in tutto questo modo di strutturare un sistema marziale com’è il Wing Tsun?

  10. Perché per decenni praticanti, Istruttori ed Insegnanti dei vari Lineamenti di Wing Tsun o arti marziali tradizionali si sono diciamo così “ghettizzati” a parte rispetto a tutti gli Sport da Combattimento? Nessun scambio nessun Cross Training con altri sistemi… ma perché tutto questo?

Ebbene queste su esposte, sono solo alcune delle domande che sia io come insegnante che molti altri praticanti ed istruttori si sono poste, cercando delle valide non che concrete risposte. Molti hanno smesso di praticare, delusi per tutte quelle risposte che non sono mai riusciti a ricevere e non ultimo per il Marketing sfrenato di alcune federazioni. Un Marketing che oramai tocca un pò tutte le arti marziali, dove più, dove meno ma c’è ovunque. C’è da dire poi che sono in molti a non aver capito ancora la differenza che passa tra un vero insegnante professionista, un semi professionista serio ed onesto ed un istruttore Hobbysta. Anche questo aspetto ha incrementato il degrado di un po’ tutto l’ambiente marziale, inoculando dubbi e perplessità negli amatori e nei potenziali allievi in merito al “come” e al “ciò” che si pratica nell’ambito dei corsi tenuti nelle palestre.

Per rispondere esaustivamente a tutti questi quesiti e a tutte queste diatribe che per anni mi hanno assillato,nauseato, stancato, afflitto ed amareggiato non solo me, ma anche altri miei autorevoli colleghi, ho voluto oggi esprimere il mio parere in merito, con la speranza di fare un po’ di chiarezza in tutto questo “Bailamme” di arti marziali ed opinioni. Ci tengo a precisare che non mi sento e né mi reputo di essere il Depositario Unico dell’unica Verità esistente…tutto è opinabile e criticabile, non che commentabile; la sfera delle opinioni non è una scienza esatta. Ognuno ha una sua propria Verità ed alla fine è bene che si segua la propria strada in pace, facendo ciò che ci rende più sereni e felici che ci far star meglio o seguendo in breve ciò che si ritiene più giusto fare. Niente di più niente di meno…!!! Ho voluto scriverne prima di tutto per i miei allievi vicini e lontani, e poi anche per coloro che pur conoscendomi ma non frequentandomi assiduamente, magari non sono a conoscenza del mio punto di vista al riguardo o credono che io sia un cieco sprovveduto, anche se mi avvicino sempre più ai 40 anni di pratica nel mondo delle arti marziali e di cose belle e/o brutte ne ho viste, sentite e vissute veramente tante. E’ possibile quindi che dopo quanto dirò, qualcuno rimarrà infastidito dalle mie parole, ma mi auguro anche che qualcun’altro con un po’ di buon senso ed Umiltà, sarà in grado di apprezzare quello che è stato il risultato dal frutto di anni di esperienza fatta sul campo in questo settore. Non vorrei usare un linguaggio troppo intellettuale perché magari questo mio scritto andrà su internet, perciò scusatemi, ma per una volta lasciatemi sfogare dicendo le cose pane al pane e vino al vino senza andare troppo per il sottile….Ok? Grazie…

Prima cosa…

Ehilà…WingTsuniani datevi una svegliata..!!! Il mondo sta cambiando, forse non ve ne siete resi conto ? In mano avete una Arte Marziale notevole, ma la state massacrando sminuendola ed avvilendola col vostro operato..….perchè? Semplice, la state usando ed allenando Maledettamente Male…troppo male…!!! Non fatevi più influenzare dalle cavolate per anni dette o raccontate, legate a metodologie Morte, noiose e troppo Tradizionaliste ( i famosi Dead Patterns)…. siamo nel 2008 non ve ne siete ancora accorti? Il Wing Tsun è un’arte marziale realmente efficace per l’autodifesa se allenata nel modo dovuto… Cos’è che voglio dire con questo modo dovuto? Come deve essere una lezione tipo che dia qualcosa agli allievi?

Allora, nel mio corso funziona così, come vi illustrerò qui di seguito, ma vi garantisco che ci sono molti altri insegnanti ed Istruttori WT che fanno ciò che faccio io. Quindi io non sono l’unico che ci ha capito qualcosa…

La mia lezione dura 3 ore di fila, per 2 volte a settimana (anche se sarebbe meglio 3 volte a settimana, ma nella mia palestra mi hanno dato solo 2 giorni ed io ho aumentato le ore di lezione. Fare di meno mi sembrerebbe RIDICOLO), praticano tutti i gradi insieme, principianti intermedi ed avanzati. Niente segreti, nessuno si nasconde, tutti possono vedere e rendersi conto ciò che c’è dopo, nei programmi più avanzati (se vi sentite spinti, visti i programmi successivi a dedicarvi al nuoto sincronizzato o altro, non temete, siete normali…).

S’inizia con un lavoro tecnico legato ai programmi che riguardano ciascun livello di praticante. Tutti sono divisi in gruppi, ma capita sovente anche di lavorare su di un programma unico dove tutti lavorano con tutti. Mi spiego: può capitare un principiante che lavori con un avanzato o un intermedio, come è possibile che intermedi ed avanzati lavorino tra loro. Tutto questo al fine di far accrescere il gruppo ed affiatarlo. L’avanzato deve imparare a lavorare col principiante che di sicuro è meno collaborativo e tecnico rispetto ad un intermedio o un pari grado e viceversa.

Dopo circa un’ora e mezza si passa al lavoro più duro con i colpitori, magari i gradi più avanzati fanno sparring partendo da in piedi ed arrivando a terra, o viceversa o anche solo a terra o solo in piedi, partendo da una sequenza di un programma da sviluppare, per arrivare a liberarsi e tirare in modo non collaborativo. Si cerca di applicare i principi e tutto ciò che si è imparato nelle sequenze fisse o sezioni, applicandole nel combattimento, dapprima semilibero e poi via via sempre più libero, per dare una gradualità ed una progressione didattica all’allenamento e non far scatenare il tutto in una rissa senza controllo e tecnica. In questo modo si testano i limiti psicologici,Tecnici ed atletici di tutti. Le tecniche più pericolose si testano in modo prima collaborativo poi non, usando delle protezioni adeguate,come caschi integrali, conchiglie per la protezione dei genitali etc…Di solito sono sempre un po’ contrario alle protezioni che falsano l’allenamento, in quanto distorcono la percezione sia a colui che colpisce che a quello che riceve, ma frequentemente non se ne può fare a meno, specialmente se si ha a che fare con un gruppo di soli principianti o intermedi.

Negli ultimi tre quarti d’ora (dipende, a volte si fa anche di più perché non rispetto gli orari – la passione e la voglia di dare agli allievi è forte….) ci portiamo ai limiti massimi fisici con una preparazione atletica mista e ben articolata. Lavoriamo con i circuits Training, sia a corpo libero che con manubri, Kettbell, bilancieri facendo anche streetching, addominali etc. Seguiamo le metodiche più moderne di preparazione per gli Sport da combattimento quali MMA e Valetudo…. Non c’è una sera che si fa lo stesso training della volta precedente. Lavoriamo per la forza esplosiva, per la forza resistente. Facciamo cardio tirando pugni calci ginocchiate e gomitate ai sacchi, sui colpitori, a vuoto magari dandoci la carica anche a tempo di musica. Lavoriamo molto anche con la ginnastica Naturale a terra che aiuta veramente tanto nella coordinazione motoria.

Alcune lezioni le facciamo anche in borghese per evidenziare le Limitazioni dell’abbigliamento comune. Questo porta gli allievi non solo a migliorarsi sensibilmente ma anche a comprendere meglio come il nostro WT si adatta in modo fantastico alla vita di tutti i giorni e quindi come lo si possa applicare nella realtà della strada nonostante esistano limitazioni legate non solo all’abbigliamento, ma anche a spazi e tipologie di ambienti diversi intorno a noi.

Certo è che possa capitare la lezione dove si combatte di piùo dove si faccia più tecnica. Oppure serate dove si lavora con l’Escrima. Quanti mi chiedono:” Sifu ma che c’entra l’Escrima con la difesa personale?”

Ed io rispondo sempre: ”c’entra, c’entra non ti preoccupare..!!!” Noi nei miei corsi facciamo Escrima per lo stesso motivo per cui da sempre combattiamo non solo in piedi ma anche a terra… Lo facciamo per essere completi..!!!

In merito all’Escrima dico sempre ai miei allievi:” Non vedere il bastone il coltello o la spada che è nelle mie mani ma pensa al principio con cui la muovo o al principio che uso per combatterci….quelli sono solo strumenti….se ti aggrediscono in strada ed hai a portata di mano una Penna, un giornale arrotolato, un ombrello o un mazzo di chiavi ed hai imparato i principi dell’Escrima, userai quegli oggetti comuni per la tua Difesa Personale” . Perciò è tutto legato ad elevare il proprio livello di sicurezza…!

Questa è più o meno la mia idea di una lezione tipo di Wing Tsun (o difesa personale) funzionale ed efficiente…dove vogliamo metterci in discussione, cercando di capire dapprima i nostri limiti fisici e psicologici e poi cercare di superarli. E’ chiaro che un buon insegnante sa vedere e comprendere le carenze del gruppo e quindi è capace di cambiare la lezione in base alle necessità…ma la cosa importante è rimanere nell’ambito della realtà del combattimento e di arrivare a fare sparring non collaborativo. Ore ed ore di Chisao o Latsao non t’insegnano ad Autodifenderti…devi pure provare ad applicare ciò che impari…è chiaro?

Noi in WTDA abbiamo strutturato le nostre lezioni in modo tale che ci sia spazio per tutti nei nostri corsi, ossia ognuno sceglie la propria strada senza forzature…

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  • C’è chi vuole fare Wing Tsun solo per il piacere di praticare un’Arte Marziale Tradizionale cinese con i suoi principi, la sua filosofia e la sua eleganza, praticando programmi e facendo esami.

    • C’è chi invece è più interessato al settore Difesa Personale ed alle applicazioni del sistema e non gli interessa di fare esami o della tradizionalità del sistema stesso

     

    • C’è poi chi ama più sudare, il combattimento e l’allenamento duro e intenso o magari combattere testandosi gareggiando in circuiti tipo MMA, Valetudo etc…

     

    Ripeto, ognuno da noi può trovare la sua dimensione liberamente, perché è giusto RISPETTARE le preferenze di tutti.

    Io non critico chi non vuole applicare o testare il suo Wing Tsun combattendo dandogli del Nerd, come invece altri fanno. Quella è una scelta personale che va rispettata, come pure rispetto e stimo chi invece vuole mettersi in discussione provando se stesso e se funziona ciò che ha, o non ha imparato nel Wing Tsun magari anche prendendo botte… il che non è di per sé importante. Molti non hanno capito ancora che si può vincere o si può perdere, non c’è disonore in questo, un sistema non è migliore o peggiore di un altro quando si combatte a livello sportivo, ciò che conta invece è la crescita personale che ne consegue, è importante quello che si prova dentro, facendo quella esperienza. Sta’ di fatto che comunque noi in WTDA ci teniamo a dare una base comune a tutti, inerente ai 3 punti esposti su poc’anzi (arte/filosofia, autodifesa e combattimento), poi però l’approfondire o no un determinato Tema è una libera scelta del praticante e non è criticabile la volontà o la non volontà di farlo, perché ognuno ha i suoi validi motivi e vanno come detto assolutamente rispettati. Non si può criticare un impiegato o una casalinga se non vogliono montare su un Ring o dentro una Gabbia per provare se funziona il suo Wing Tsun… Non si può neanche pretendere o criticare dando del Nerds a uno studente che non voglia combattere solo perché ha paura di rompersi il setto nasale o un crociato facendo sparring o combattendo su di un Ring mandando all’aria il proprio programma di studio o un esame universitario… Per questo in WTDA ognuno fa ciò che si sente di fare liberamente.

    Dopo questa doverosa ed importante divagazione sul come dovrebbe essere una lezione tipo, ritorniamo alle critiche o alle diatribe esistenti tra praticanti di Wing Tsun – Wing Chun o arti marziali tradizionali e quelli degli Sport da Combattimento…..

    Quindi ora dirò la mia in merito alle 10 domande o ai punti menzionati all’inizio di questo articolo.

    Risposta alla Domanda N.1° e 2° :

    Per quanto concerne il dibattito su dove risiede la verità, la mia opinione cade alla metà esatta delle due parti! Hanno ragione entrambe le parti, per un 50% a testa. Quindi diciamo le cose come stanno una volta per tutte: ovvero non è assolutamente veritiero dire che tutti coloro che praticano Sport da combattimento, fanno Sparring non collaborativo o montano sul ring per testare ciò che hanno imparato tecnicamente facendo competizioni…!!! Anzi tutt’altro…! La maggior parte dei praticanti fanno 3 ore settimanali ossia un’ora di lezione per 3 volte la settimana, pochi fanno un’ora e mezza sempre per 3 volte alla settimana. Sono tantissimi i praticanti che vanno a fare Sport da combattimento solo e unicamente per la forma fisica, quindi esclusivamente per la preparazione atletica e non per l’arte in sé per sé. In definitiva sono veramente pochi i VERI MARZIALISTI appassionati che si fanno più di un turno o sessione di allenamento ed ancor meno sono coloro che testano ciò che imparano montando su un ring….Siamo nel 2008 ed è sempre più rara la gente che vuole rompersi un crociato o il setto nasale combattendo in una competizione per guadagnare solo la medaglia o una coppa per un titolo… Se poi parliamo di Professionismo nel combattimento… ancora peggio, ci sono solo pochi casi. Quanti sono gli studenti, gli impiegati ed operai o anche i disoccupati che se la sentirebbero di rischiare veramente di farsi male per vincere un titolo? In Italia non ci sono ancora circuiti dove si guadagnano molti soldi combattendo come in America o in Brasile nelle MMA e ValeTudo. Perciò è FALSO asserire in modo generico che chi pratica sport da combattimento combatte di più o testa di più ciò che impara rispetto ad un praticante di Wing Tsun. La verità direi che è totalmente un’altra…! E’ il modo in cui gli insegnanti svolgono le lezioni di WING TSUN che è sbagliato. E’ sbagliato totalmente il metodo d’approccio e il fatto di credere che il Wing Tsun sia un’arte marziale da allenare in un modo diverso alle altre che è ancora più errato….Com’è possibile praticare un’arte come il Wing Tsun senza tirare un pugno o un calcio vero a piena potenza su di un sacco, un focus glove o senza usare i Pao? Com’è possibile tenere una lezione di WT senza che gli allievi non abbiano versato una goccia di sudore? Com’è possibile far comprendere ad un allievo la potenza e l’efficacia nell’autodifesa di una gomitata o di una ginocchiata senza farlo lavorare con attrezzature idonee come i colpitori? Come si fa a far aspettare un allievo che superi 4 o 5 programmi d’esame prima di insegnargli a tirare veramente? E’ impossibile tutto questo ed allo stesso tempo folle ed assurdo per me non farlo subito dalle prime lezioni

    Passare ore ed ore a fare solo ChiSao e LatSao sperando di acquisire in questo modo la capacità di Autodifendersi è pura IDIOZIA, c’è poco da fare…! In questo do ragione a coloro che praticando sport da combattimento criticando coloro che fanno Wing Tsun. Ma la verità e che non tutti sono così, io stesso non mi sono MAI considerato uno di questi tradizionalisti e come me d’isegnanti in Italia che hanno un approccio al WT molto più realistico ormai ce ne sono diversi. Perciò è ERRATO fare di tutta l’erba un FASCIO…!!! Anche se sono io per primo ad ammettere che 80% dei praticanti ed insegnanti di Wing Tsun continuano imperterriti a rimanere legati ad un metodo troppo antiquato e tradizionalistà… Era anche per questo che nell’introduzione di questo mio editoriale avevo scritto: ”Ehilà…WingTsuniani datevi una svegliata..!!!” Personalmente ADORO LETTERALMENTE la mentalità i metodi di allenamento tecnico e l’approccio al Training fisico che viene adottato nelle MMA e ValeTudo. Per me e per alcuni altri insegnanti della vecchia guardia, allenarsi duramente sudando, ricercando il confronto e la realtà, fa parte della vita di tutti i giorni ed è pane quotidiano.

    A questo però va detto che non tutti vogliono allenarsi così, perciò tutto va rapportato poi alle esigenze e alle varie tipologie di allievo. Quindi dobbiamo imparare a rispettare le esigenze di tutti comprese le aspettative individuali di ogni singolo allievo che possono essere le più disparate. Per dirla meglio, un minimo va fatto da tutti, poi bisogna dare la possibilità a chi vuole allenarsi più Hard di farlo come pure rispettare a chi invece basta quel po’ che fa…ma questo lo avevamo già detto.

    Riassumendo, non tutti gli insegnanti di Wing Tsun sono uguali o meglio tengono lezioni dove si parla ore ed ore facendo solo teoria, come è pur vero che non tutti coloro che fanno sport da combattimento combattono veramente…! Perciò ritengo sia saggio e più opportuno moderare critiche, toni e giudizi da entrambe le parti, sia da chi fa sport che da chi fa solo difesa personale.

    Risposta alla Domanda N.3°, 4°, 5° e 8° :

    In parte a questi tre quesiti o già, tra le righe, risposto con quello che ho fin qui detto. Cosa certa e che se avete dei dubbi su ciò che fate, chiedetevi se il vostro insegnante o istruttore ha un approccio corretto alla realtà del combattimento e alla difesa personale. Molto spesso ti sorgono dubbi sulla funzionalità del WT perché il tuo insegnante non ti ha fatto fare sparring o non ti ha fatto tirare sui colpitori. Magari non ti ha permesso mediante un allenamento idoneo e corretto di testare le tue potenzialità verificando allo stesso tempo le tue lacune al fine di migliorarle… Non puoi aspettare di essere AGGREDITO per vedere se ti funziona ciò che hai imparato nella tua palestra…!!! L’unica soluzione per capire cosa sai fare è fare sparring non COLLABORATIVO usando magari protezioni idonee ( anche se a mio avviso falsano pure queste la realtà), al fine di evitare incidenti. Devi sudare per capire, non puoi startene lì fermo a fare chisao o Latsao per ore sperando di diventare un Buon combattente ed d’imparare cosi ad autodifenderti.Il chisao e il Latsao sono solo degli esercizi tecnici che servono ad acquisire degli Attributi, riflessi o capacità motorie in cui impari ad usarci dentro i principi che animano il Wing Tsun. Solo se provi a fare sparring quindi a combattere, potrai verificare se i principi che hai acquisito funzionano o se il tuo Footwork è buono. Solo se ti testi sul campo puoi capire i tuoi limiti e i tuoi disagi arrivando superarli con profonda umiltà …ricordandoti poi che c’è sempre chi è più forte di te..! Chiedi al tuo insegnante, al tuo Sifu o al tuo Master il perché ti fa fare certe tecniche o meglio a che cosa servono, come si usano nella difesa personale o in combattimento,facendoti dare delle risposte pratiche e funzionali…non teoriche oppure campate in aria…. Se vuoi imparare a combattere devi Combattere…!!!

    Come fa un istruttore appartenente ad una qualsiasi Arte Marziale, a pretendere di insegnare a combattere ad un allievo se lui stesso non ha mai combattuto? Questo è assurdo direi, anzi, atroce…una follia… un’incongruenza assoluta..!!!

    Se c’è onestà nel tuo Istruttore o insegnante lui dovrà dire a te allievo: ”Ascolta io posso insegnarti l’Arte del Wing Tsun la sua filosofia ma non posso insegnarti a combattere“ Questo sarebbe onesto…questo sarebbe giusto e corretto. In questo modo tu sapresti cosa ti aspetta e fino a dove puoi pretendere di sapere da quell’insegnante. Con questo però non voglio dire che tutti gli insegnanti che non sono montati su di un ring non valgono nulla o sono degli inetti o incapaci…assolutamente no, ma di certo saranno più limitati rispetto ad altri che invece hanno fatto questo tipo di esperienze.

    Quindi in parole povere, ci sono insegnanti nel mondo del Wing Tsun che come me, pur seguendo la tradizionalità e la bellezza dell’arte stessa, sono maggiormente versati alle applicazioni e quindi al combattimento con tutti i suoi annessi e connessi alla preparazione mentale e fisica che questo tipo di attività comunemente comporta. Ed in questa diversificazione tra insegnanti non ci trovo niente di strano perché ognuno sceglie la sua via e non è criticabile per questo, come allo stesso modo un allievo sceglierà l’insegnante che gli risulterà più confacente alle sue personali aspettative.

    Risposta alla Domanda N. 7° :

    Bene ora parliamo di lotta a terra e Wing Tsun. Chiariamo quest’altro tasto dolente…ma prima devo fare una lunga e doverosa premessa:

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    • Se il Wing Tsun fosse allenato come lo si dovrebbe le sue tecniche non avrebbero nulla di sportivo ossia i colpi mirerebbero e sarebbero esclusivamente tirati sui punti vitali…Ma quanti lo fanno? Quanti si allenano cosi crudamente?A volte gli istruttori ed insegnanti evitano tali tipologie di allenamento perché troppo rischiosi per allievi di medie capacità, altre volte invece non conoscono approfonditamente queste tecniche o quest’aspetto cosi distruttivo del WT e quindi inventano o meglio brancolano nel buio o si astengono dal farlo. Il risultato perciò è quello di sminuire e depotenziare pesantemente il sistema WT praticato.

    • Chi veramente ha combattuto in strada o ha avuto modo di imbattersi in una situazione dove è stato costretto dagli eventi ad autodifendersi sa perfettamente che cadere a terra o continuare un combattimento a terra è pericolossissimo, assolutamente da sconsigliare a chiunque. Il Ground Fighting va ancor più sconsigliato ad un operatore della security, ad un tutore delle forze dell’ordine o ad un militare in missione operativa. Sarebbe quasi una follia combattere a terra per questi signori! Per questo motivo di solito non è previsto, ma ci si allena invece a far si che non si vada a finire a terra. Ma se vuoi imparare ad evitare di andare a finire a terra, devi necessariamente sapere e conoscere i Takedown come ti vengono inferti e come funziona il combattere a terra…c’è poco da fare è cosi che funziona se si vuole essere completi.

     

    • Pensare altresì che sia IMPOSSIBILE che un praticante di Wing Tsun o di qualsiasi altra arte marziale in uno scontro non gli capiti Mai di finire a terra o che una Donna ad esempio in un tentativo di stupro o violenza carnale non venga portata a terra (pavimento, letto o divano che sia) e lì debba essere in grado di autodifendersi è una Follia è da STUPIDI ed ARROGANTI… A tutti può capitare…punto e basta….Questa è la verità ! Chi non ci crede è un POVERO ILLUSO.

     

    • Come si fa a parlare di autodifesa in genere ed ancor più di difesa personale femminile, se poi non si contempla nel proprio allenamento anche il combattimento a terra? Attenzione non parlo di Lotta a terra ma di Combattimento a Terra …per me anche se quest’ultimi sembrano sinonimi a mio avviso sono due cose ben distinte…Attenzione a non confondersi con i termini, combattere a terra per me significa usare anche e soprattutto colpi quindi percussioni di ogni tipo.

     

    • Come fa un istruttore o insegnante di Wing Tsun a dire che insegna difesa personale quando poi non conosce l’uso di una pistola di un coltello o di un bastone? Com’è possibile questo? Allo stesso tempo come si fa ad essere degli insegnanti di Difesa personale se non si sa come si combatte a terra? Tutti coloro che non hanno nozioni approfondite sull’uso delle armi dell’escrima filippino, nella lotta a terra e che poi non hanno mai realmente combattuto o non si sono mai confrontati, non possono a mio avviso considerarsi insegnanti di difesa personale, c’è poco da fare o da dire è cosi! Personalmente io sono per la completezza….ma essere insegnanti di difesa personale completi a 360° è difficile e molto impegnativo…ci vuole una vita di studi dedizione e sacrifici. Da qui si EVINCE che esiste una sostanziale differenza tra il combattere su di un ring e l’autodifendersi di fronte ad una aggressione. Una differenza che non risiede solo nelle tecniche adottate durante il combattimento, ma anche e soprattutto nella preparazione necessaria per affrontare un combattimento da strada dove non esistono né regole e né arbitri, dove l’aspetto psicologico ricopre un importanza primaria. E per aspetto psicologico non mi riferisco solo alla capacità di avere il coraggio o meglio il cuore per combattere anche perché questo attributo ce l’hanno tutti coloro che combattono su di un ring ed è molto più sviluppato rispetto ad un allievo che non ha mai combattuto neanche sportivamente. Ma mi riferisco alla capacità di valutazione del pericolo, alla capacità di utilizzo dell’ambiente circostante come proprio alleato, all’uso corretto delle emozioni, siano esse di rabbia o paura, convogliandole ed equilibrandole per poi usarle al momento e nel modo più appropriato. Di sicuro è molto più facile diventare un buon maestro di sport da combattimento o da ring anzichè un insegnante di difesa personale perché ci sono meno materie da studiare e quindi meno argomenti su cui doversi preparare o confrontare.

     

    • Storicamente il combattimento a terra (o lotta a terra) nel Wing Tsun non è mai stato contemplato o quanto meno non se ne parlava proprio fino a poco più di una decina di anni fa, quindi non veniva neanche insegnato. Si è invece sempre insegnato GIUSTAMENTE, come fare a non andare a finire a terra. Inoltre più volte è stato anche detto dai grandi Maestri di Wing Tsun che se ci fosse accaduta una cosa simile, si sarebbero dovuti applicare a terra i stessi principi che animano il WT in piedi. Ma stranamente a parte pochissimi combattenti e studiosi del sistema, mai, e dico e mi ripeto Mai, qualcuno ha provato ad applicarli o ha tentato di capire come ci si dovrebbe comportare in tali situazioni anche perché un buon Grappler è sempre un cliente poco gradito per tutti i fighters. Fatto è che ho avuto modo di scoprire praticando che i principi del WT possono essere universali, ossia applicabili a tutte le arti marziali. Viceversa c’è da dire che alcuni concetti che animano altre arti marziali anche se molto diverse dal Wing Tsun, contemplano principi comuni ai nostri o almeno molto simili ed in alcuni casi direi addirittura uguali. Non è un’eresia dire che ci sono delle arti marziali che hanno ad esempio sviluppato in modo più oculato la lotta a terra, alcuni di questi principi che esistono pure nel Wing Tsun. Questo è anche uno dei motivi che mi ha spinto ad amare tutte le arti marziali e prima ancora di essere un Maestro di Wing ho sempre cercato di essere un esperto marzialista, perché consapevole dell’esistenza di un filo conduttore tra tutte le varie discipline da combattimento. Ogni arte marziale ha una peculiarità, o meglio, eccelle in qualcosa e magari è carente in un”altra. Fatto è che per ciò che riguarda l’autodifesa ed il combattimento da strada ho personalmente trovato nel Wing Tsun l’arte più vicina alla completezza con i suoi principi. Seguire le tecniche anzichè i principi sarebbe come amputare un sistema APERTO e migliorabile com’è il Wing Tsun. Parlo di Wing Tsun come sistema APERTO perché perseguendo i suoi principi si ha la possibilità, quindi, la libertà di spaziare ovunque, applicando i concetti stessi che animano quest’arte. In questo modo si può crescere e completarsi… ma attenzione, per far questo bisogna essere, a mio avviso, un insegnante ad alto livello tecnico che ha compreso in modo indubbio l’applicabilità dei principi WT stessi. In caso contrario il risultato che si otterrebbe sarebbe mediocre e si rischierebbe di andare fuori strada.

     

    • In definitiva se dovessi dare un consiglio ad un praticante o istruttore WT, gli direi di allenarsi anche al fine di acquisire capacità motorie adeguate per poter applicare il proprio principio in ogni ambito quindi anche a terra ma con modalità ASSOLUTAMENTE NON SPORTIVE legate ESCLUSIVAMENTE alla difesa personale o meglio al combattimento senza regole com’è normale che sia se ci si deve AUTODIFENDERE. Questo potrà avvenire solo se si è degli studiosi del Wing Tsun e delle arti marziali in genere, essendo perciò degli individui per così dire:” OPEN MIND”. Solo in questo caso si potrà mirare alla completezza.

     

    Risposta alla Domanda N. 9° :

    Sono veramente in molti coloro che hanno creduto che imparando i programmi del grado più avanzato sarebbero diventati dei forti e capaci combattenti ed hanno aspirato a conoscere quelle tecniche che i gradi più alti allenavano in separata sede, quasi direi segretamente. Chi ha creduto ed ha perseguito questa mentalità allenandosi con questa idea in testa, di sicuro ha ricevuto una grossa delusione. E’ chiaro che principalmente dietro a tutto ciò c’è sempre stato uno scopo lucrativo e che questa è da sempre stata assolutamente una credenza errata. La tecnica è superiore solo perché richiede delle caratteristiche di gestione del corpo superiori per applicarla, ma non è assolutamente detto che ti renda più forte…Dipende molto da chi sei. Sarebbe come dire che se ti siedi su di una Ferrari è matematico che vinci il campionato del modo di formula uno…il che lo sappiamo tutti, se non hai come si suol dire il MANICO, c’è ben poco da fare, tutto diventa semplicemente utopico. Perciò non è il programma superiore che ti rende un temibile combattente, ma dipende dalla qualità dell’allenamento e soprattutto dal fatto di avere la testa ed il carattere adatto per diventarlo. E’ chiaro che se già di tuo sei in gamba, dotato e in più preparato, conoscere i programmi superiori, averli interiorizzati e saperli applicare aiuta molto. Certo che allenarti nei programmi superiori ti migliora molto ma non è comunque sufficiente a farti diventare un Fighter di prima serie. Perciò è importante far funzionare in modo corretto tutto ciò che si conosce, senza ricercare nei programmi superiori la soluzione alle nostre incapacità. Tutti hanno la possibilità di migliorarsi, anche coloro che sono meno portati per il combattimento. Inoltre va detto che nel Wing Tsun la progressione didattica è fondamentale se si vuole ottenere il massimo da un allievo. Esistono insegnanti che permettono troppo presto la pratica di programmi molto avanzati ai propri allievi. Questo a mio avviso è molto scorretto ed è come vendere fumo perché l’allievo da parte sua penserà: ”guarda che bravo il mio maestro, non ha segreti per me e mi fa lavorare su tutto”, ma la verità sarà totalmente un’altra perché a meno che l’allievo non sia un fenomeno o un superman (e nella mia carriera non me ne sono mai capitati), si rischierà con la massima certezza non solo di non far apprezzare le peculiarità del programma, ma il praticarlo non apporterà quei vantaggi sperati che in caso contrario avrebbe dovuto generare nelle caratteristiche motorie del praticante stesso. Il più delle volte perciò sarà deleterio e risulterà anche in questo caso solo un’operazione di puro Marketing, com’è quella anche di alcune federazioni che al contrario ti fanno aspettare anni, anzi secoli, prima di farti lavorare in certi programmi avanzati. Ci vuole il giusto metro ed il giusto tempo di maturazione in tutte le cose della vita, così è anche nel Wing Tsun, ogni cosa va fatta a suo tempo e la crescita si noterà passo dopo passo, bruciare le tappe è deleterio sempre, come pure allungarle troppo. Non dobbiamo poi dimenticare che ogni praticante o istruttore che sia ha un tempo proprio di assimilazione che varia da individuo ad individuo perchè chiaramente non tutti abbiamo le stesse capacità di apprendimento. Sta sempre poi alla capacità intrinseca del proprio insegnante, capire quale sia tempistica più adeguata per ogni allievo.Non sempre un buon combattente è anche un buon insegnante o viceversa.

    Risposta alla decima ed ultima domanda :

    C’è stata in passato troppa arroganza sempre per motivi speculativi tra federazioni. Essere ciechi di fronte al mondo del combattimento che si evolve come tutto nella vita è un errore gravissimo. Fare dei Cross Training con praticanti seri di altri sistemi è cosa molto importante e produttiva. Sarebbe ora di cominciare a mettere da parte l’Ego da parte di tutti, cercando di sostituirlo con una bella dose di umiltà, se veramente si vuole riuscire a crescere sia come marzialista che come combattente. Mettersi in discussione risulterà sempre un momento di crescita personale.

    Conclusioni:

    Personalmente sono molto legato ai programmi tradizionali perché sono quelli che hanno sviluppato i miei attributi, ma poi dopo venti anni di pratica nel Wing Tsun quando mi muovo, sono libero dalle convenzioni e dai modelli dei movimenti imparati. Cerco sempre di esprimere ed usare i principi del Wing Tsun. Questo mi porta giorno dopo giorno ad acquisire nuove capacità ed a scoprire nuove applicazioni che mi rendono sempre più completo, libero e dinamico. Far ciò migliora in me anche la pratica dei programmi tradizionali che di volta in volta cambiano volto, maturano rendendoli più vicini all’espressione del principio WT. Ecco anche perché non ho mai creduto nelle così tanto decantate capacità o nomine a Master di coloro che hanno imparato i programmi didattici in poche ore come farebbe un pappagallo e poi raccontano di aver finito il sistema. Non è mai il grado che fa di un praticante un vero Master o un buon combattente. Aver finito il programma didattico non significa essere Master di Wing Tsun. Hai bisogno di lavorarci sopra per anni ed essere seguito dal tuo maestro che continua a correggerti fino al punto che maturerai ed allora, solo allora, potrai iniziare a camminare totalmente da solo. Nonostante ciò pur avendo raggiunto quel traguardo o livello, sono certo che anche dopo, la vicinanza del tuo istruttore o Sifu potrà ritornarti utile per tante altre cose. Di sicuro non avrei mai lasciato i miei insegnanti se non fossero stati loro con il loro comportamento a mandarmi via. Oggi proprio per questo motivo cerco di essere per i miei allievi quel Sifu che io non ho mai avuto ma che ho sempre desiderato. Ma nel mio cammino marziale sono stato molto fortunato incontrando il Dai Sifu Michele Stellato che non solo è stato ed è tuttora il mio insegnante, la mia guida nel Wing Tsun, ma anche colui con cui ho condiviso 17 anni di cammino marziale, quindi senza ombre di dubbio il miglior fratello d’arte che io abbia mai avuto.

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